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In questa sezione proviamo a rispondere a quelle domande che frequentemente riceviamo o che spiegano un determinato tema, trattamento o servizio.

L’unghia incarnita (onicocriptosi) è determinata dalla penetrazione nei bordi ungueali e nei tessuti molli circostanti della lamina ungueale.

Sintomi: l’onicocriptosi si manifesta quando si verifica un’eccessiva stimolazione meccanica esercitata sui tessuti periungueali che si ipertrofizzano e si infiammano fino a provocare una rottura epidermica.

Patogenesi: molto spesso l’onicocriptosi è causata dal taglio improprio dell’unghia, lo sperone ungueale che ne deriva genera lesione di continuità sul solco periungueale che scatena un processo di tipo infiammatorio con una possibile sovrainfezione secondaria.

L’onicocriptosi è da considerarsi una patologia minore, ma può essere causa di severe complicanze: non gestita correttamente può comportare complicanze maggiori in soggetti affetti da patologie croniche (pazienti con diabete o che hanno problemi di immunodeficienza…)

Trattamento: nella maggioranza dei casi si interviene con trattamento incruento, asportando la specula della lamina, causa del processo infiammatorio; ad essa dovranno seguire altri tagli seguiti correttamente ed una terapia che garantisca una riduzione del processo infiammatorio.

L’esame baropodometrico, o baropodometria, è un’ analisi della postura, eccellente per valutare la pressione con cui il piede appoggia sul suolo ed eventualmente capire come correggere la postura. Inoltre è importante per verificare come il peso corporeo viene scaricato sugli arti inferiori ed esaminare la qualità del passo.

Attraverso questo esame è possibile stabilire se sussistono problemi di postura o deviazioni ortopediche, che compromettono la stabilità e l’equilibrio durante la camminata.

A cosa serve la visita baropodometrica

Solitamente il medico ortopedico prescrive la visita quando il paziente accusa fastidi al sistema muscolo- scheletrico, come lombalgie, dolori alla schiena e ai piedi. Oppure se sospetta problemi derivanti dalle articolazioni.

E’ un esame utile a rilevare patologie morfologiche del piede, come l’alluce valgo. Ma anche abitudini posturali scorrette che possono causare vari problemi su tutto l’organismo.

L’esame baropodometrico è spesso consigliato ai bambini in età scolare e prescolare che soffrono di problemi di postura. Generalmente in questa fascia d’età ha uno scopo preventivo ma può aiutare ad individuare immediatamente i difetti e rieducare nella camminata, per evitare che sviluppino patologie in età adulta.

L’ipercheratosi, disturbo della pelle del piede che può arrivare a provocare quelli che comunemente sono conosciuti come callosità, duroni o occhi di pernice.

L’insorgenza dell’ipercheratosi deriva da un aumento di cheratina a livello cutaneo che causa l’indurimento e l’ispessimento della pelle. Quest’anomalia a sua volta può provocare la comparsa di diversi tipi di disturbi dermatologici. I cosiddetti duroni si formano normalmente sulla pianta del piede in prossimità del metatarso, del tallone o sul dorso delle dita con delle placche cutanee di colore giallastro. Le callosità nucleate, anch’esse sulla pianta del piede e in prossimità del metatarso, invece presentano in profondità un nucleo di cheratina molto doloroso. Infine, l’occhio di pernice si manifesta comunemente tra le dita ed ha un nucleo biancastro e viscoso.

Nella maggior parte dei casi, la formazione di questi ispessimenti ha un’origine meccanica, dovuta a frizioni o iperpressioni cutanee. A loro volta queste forze anomale sulla cute possono essere dovute a problematiche della deambulazione oppure all’utilizzo di scarpe inadeguate. Altre cause possono derivare da alterazioni metaboliche della pelle dovute a patologie, come ad esempio la psoriasi.

Il primo passo per la cura dell’ipercheratosi è individuarne la causa perché, a seconda del fattore scatenante, esistono diverse terapie. Nel caso si utilizzino calzature non idonee alla forma del piede, può essere sufficiente cambiare la tipologia di scarpa per risolvere fastidi e dolori. Se invece si soffre di un qualche disturbo nella deambulazione, opportuno è sottoporsi a una visita podologica. In questo modo l’approccio terapeutico non si limiterà alla sola risoluzione della problematica a livello di cute, ma si risolveranno anche le complicazioni legate alle articolazioni dell’arto inferiore, intervenendo su di esse con metodi ortesici (plantari o separatori digitali su misura).

Per risolvere il problema in modo efficace, fondamentale è non affidarsi ai rimedi fai da te, soprattutto se si soffre di vasculopatia o se si è diabetici. Sconsigliato è anche l’uso dei callifughi, in quanto prodotti altamente irritanti che spesso lesionano la cute aggravando il quadro clinico. Opportuno è invece affidarsi all’intervento di uno specialista podologo il quale, sulla base della gravità, dell’estensione e della tipologia di ipercheratosi, provvederà a rimuovere l’area di pelle ispessita ed effettuare poi una corretta medicazione.

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